APOCALISSE CAPITOLI 5, 6 E 7

APOCALISSE CAPITOLO 5

1 Vidi nella destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli.

Non ci sono dubbi che colui che siede sul trono sia Dio ma molte ipotesi spesso senza fondamento sono state fatte sul libro che tiene nella sua mano e su tutti gli avvenimenti descritti in questi versetti.

Per fare chiarezza iniziamo dicendo che quella che viene tradotta “libro” è originariamente la parola “rotolo” ma che comunque la precisione di questa traduzione non è importante perché non è l’oggetto fisico ma il significato simbolico del libro a rendere comprensibile questa profezia

Il libro è simbolo di “un’ era” fino ad allora preclusa cioè il “periodo di grazia” in cui stiamo vivendo noi, perchè fino al sacrificio di Cristo sulla croce la comunione con Dio non era accessibile a tutti gli uomini ma ai soli sacerdoti che avevano il compito di mettere comunione tra Dio e gli uomini.

Il nuovo periodo viene descritto come un “libro” scritto dentro e fuori proprio per dare l’idea di come una volta accessibile la rivelazione è completa ed abbondante.

I sette suggelli che lo tenevano chiuso stanno a indicare la volonta di Dio che li ha posti e che non permette la completa rivelazione fino al momento che chi è degno li apra

 

 

2 E vidi un angelo potente che gridava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?»

3 Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, né guardarlo.

4 Io piangevo molto perché non si era trovato nessuno che fosse degno di aprire il libro, e di guardarlo.

5 Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».

L’angelo che gridava forte cercando chi poteva aprire “la nuova era di comunione” è l’estensione del desiderio di Dio di avere comunione completa con il suo creato ma per potere inaugurare “l’era della grazia” i tempi dovevano essere maturi.

Al verso 4 si legge che Giovanni capendo l’importanza spirituale del nuovo periodo di cui avrebbero potuto godere i figli di Dio piangeva perchè pensava che non essendo nessun uomo puro non si potesse compiere la volontà di Dio di dare questa grande benedizione

Ma come leggiamo al verso 5 subito Dio manda la sua consolazione e Giovanni riceve da uno degli anziani la rivelazione su chi è l’uomo che avendo vinto è degno di aprire il libro

 

6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. 7 Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.

Per togliere ogni dubbio su chi fosse l’uomo degno di aprire i suggelli lo descrive come “un agnello che sembrava essere stato immolato” ma che comunque era “in piedi” quindi vivo e vincente, poi per fare capire che oltre ad essere vero uomo il Cristo è anche vero Dio lo descrive come avente sette corna e sette occhi (perché sette è il numero che indica la perfezione, il corno è simbolo di potenza, gli occhi di conoscenza).

 

8 Quand’ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi.

Il verso 8 è centrato sulla lode che riceve il Cristo per sua natura divina (perche come uomo o come dio minore non sarebbe stato accetto a Dio) e descrive le preghiere dei santi che finalmente grazie alla comunione stabilita da Cristo (che ha compiuto un sacrificio che essendo perfetto non ha bisogno di essere ripetuto) possono essere offerti a Dio.

 

 

9 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, 10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
11 E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. 12 Essi dicevano a gran voce: «Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l’onore, la gloria e la lode».

Questa lode a Dio fatta in piena comunione è definita nel verso 9 “un cantico nuovo” proprio per differenziarla dall’adorazione fatta di tanti sacerdoti e tanti sacrifici che ormai è stata compiuta dall’unico sacerdote che ha compiuto l’unico sacrificio per cui si può avere comunione con Dio

 


13 E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli».
14 Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!»
E gli anziani si prostrarono e adorarono.

 

APOCALISSE CAPITOLO 6

Un libro (o come in questo caso un rotolo) è qualcosa che si legge infatti al capitolo 6 dell’apocalisse troviamo come una lettura la rivelazione di tutto quello che il “periodo di grazia” (che va dal sacrificio di Cristo al rapimento della chiesa) comprende, mentre il periodo che va dal rapimento della chiesa al “giudizio delle genti” sarà rivelato al capitolo 7.

1 Quando l’Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: “Vieni”.

Il capitolo 6 descrive il riordino nell’equilibrio delle forze spirituali a cui Dio ha dato possibilità di agire sulla terra descrivendole come cavalieri che vengono chiamati ad agire ricevendo un ordine: “VIENI”.

Al capitolo 5 abbiamo visto come entrando nel nuovo periodo si è evoluto il rapporto tra Dio e gli uomini e come la presenza di Dio si è rafforzata sulla terra, infatti Gesù spiega ai suoi che dopo la sua morte avranno la guida e la cura personale da parte dello Spirito Santo

MATTEO Cap.14 Ver. 26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

In oltre Gesù ha detto:Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». MATTEO Cap. 18 Ver. 20

qui vediamo come alla parte opposta viene dato da Dio uno spazio di azione più ampio.

A chi è nuovo nella fede o non ha studiato il vecchio testamento può sembrare strano che Dio rafforzi la posizione del male (che fino ad allora poteva agire solo per concessione diretta su ogni singola azione) per questo voglio ricordare che l’uomo ha libero arbitrio ed è su questa terra per seguire un corso che lo porta alla conoscenza del bene e del male. Naturalmente alla fine del corso chi nella sua vita avrà scelto il bene continuerà a stare con Dio, gli altri seguiranno il destino che hanno scelto.

 

 

2 Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora

Il cavaliere (come è sempre stato) rappresenta una fazione che in questo caso è un potere spirituale, questi quattro cavalieri vengono chiamati ad agire come se la terra fosse la loro arena.

Sul primo cavaliere che rappresenta l’azione del male e l’arco indica la capacità di colpire a distanza. Purtroppo si è fatta tanta confusione perche importanti teologi cattolici (per il colore bianco che indica la volontà di Dio nel dare possibilità di agire) hanno teorizzato che fosse la figura di Gesù invece che quella del male.

La frase che più li ha tratti in errore è quella che dice che il cavaliere sul cavallo bianco uscì vittorioso ma sta solo descrivendo la situazione da cui è venuto fuori cioè la crocifissione di Cristo che dal punto di vista materiale è una vittoria del male e la frase “per vincere” associato al fatto che gli è stata data una “corona” indica una posizione dominante sul mondo tanto che nel vangelo di Giovanni al capitolo 12 verso 31 possiamo leggere che Gesù stesso definisce il diavolo come “IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO”

 

 

3 Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: “Vieni”. 4 Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.

Da quel momento il male riceve un nuovo potere e può sommare la sua azione a quella della malvagità umana infatti la sua opera principale è quella di togliere la pace iniziando ad agire dalle famiglie e arrivando agli estremi descritti come: “si sgozzassero a vicenda” la spada che gli è stata consegnata è chiaramente una contrapposizione al potere della parola di Dio descritta come “la spada a due tagli” per cui diventa chiaro che il bene e il male vengono equilibrati in tutto per dare all’uomo la piena capacità di scelta.

 

 

5 Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: “Vieni”. Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano  6 E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: “Una misura di grano per un danaro e tre misure d’orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati”.

Il cavallo nero descrive a cosa può andare incontro chi permette al male di operare nella sua vita e la bilancia che ha in mano è simbolo della giustizia perche deve essere chiaro il messaggio che le maledizioni o la morte eterna non sono un castigo di Dio ma la giusta conseguenza o da come è descritto il prezzo di grano e orzo in questo versetto il pagamento delle scelte che ogni uomo compie nella sua vita.

Conclude dicendo che “OLIO” simbolo della guida e della cura personale che lo Spirito Santo ha per i fedeli e “VINO” simbolo della comunione che è stabilita nel periodo di grazia tra gli uomini e Dio per il sacrificio di Cristo non devono essere sprecati cioè dati a chi non ne riconosce il giusto valore

 

 

7 Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: “Vieni”. 8 Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l’Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.

I versi sette e otto descrivono le maledizioni e la conclusione di chi li accetta nella propria vita. Per fare capire quanto potente può essere l’azione del male sulla terra descrive l’inferno che segue questo cavaliere per agire sulla terra ed è normale che sia cosi perche il folto numero di demoni devono compensare l’onnipresenza divina

 

 

 9 Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. 10 Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?» 11 E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.

All’apertura del 5° si parla dei martiri della fede posizionati sotto l’altare perché vissuti nel periodo della legge (vecchio testamento) che essendo coscienti del nuovo periodo chiamato: “periodo di grazia” chiedono se i tempi sono maturi per il giudizio finale ma gli viene spiegato che i tempi non sono ancora maturi e vengono fatti passare a una nuova condizione spirituale equiparata a quanti serviranno il Signore nel periodo di grazia che viene descritta come la vestizione con vesti bianche

 

 

12 Guardai di nuovo quando l’Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; 13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. 14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo.

Il periodo descritto si conclude con il giudizio che nei versi dal 12 al 14 descrive con dei simboli che ci fanno capire che dopo il giudizio il mondo materiale (l’universo) che conosciamo non esisterà più

 

 

15 I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. 16 E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; 17 perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere

Nel verso 15 Dio vuole che ci sia chiarezza sul fatto che la condizione materiale e lo stato sociale che ogni persona ha (o ha avuto) su questa terra non ha valore davanti al giudizio

infatti mette tutti alla stesso livello e chi non ha iniziato il suo rapporto con Dio nel periodo in cui è vissuto sulla terra dovrà passare per il giudizio per stabilire se per il comportamento che ha tenuto nelle condizioni ambientali in cui è vissuto è degno di entrare nella comunione del Signore

 

APOCALISSE CAPITOLO 7

Il capitolo 7 descrive il periodo che inizia dopo il rapimento della chiesa e si conclude con il giudizio delle genti

 1 Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.

 2 Vidi poi un altro angelo che saliva dall’oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare:

3 “Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi”.

la parola “dopo” è inserita all’inizio del discorso per staccare il tempo dal “periodo di grazia” di cui si è parlato nel capitolo precedente all’attuale periodo

la descrizione degli avvenimenti previsti per il nuovo periodo si apre con la figura di quattro angeli che hanno ricevuto da Dio il mandato di portare devastazione sulla terra e iniziano bloccando ogni movimento spirituale sia del bene che del male. Questa azione descritta come il fermare i venti non è del tutto negativa perché essendo finito il “periodo di grazia” la presenza sulla terra dello Spirito Santo è ritirata e la predominanza spirituale del male deve essere controllata.

Nel periodo di grazia l’unico mediatore tra Dio e l’uomo è Gesù quindi Dio ha permesso che il tempio ebraico (che nel periodo della legge era il luogo dove i sacerdoti mettevano in comunione gli uomini con Dio) venisse distrutto e non più ricostruito ma nel periodo successivo al rapimento della chiesa (che molti sbagliando chiamano: la grande tribolazione) quando la comunione data dal sacrificio di Cristo sarà ritirata e sulla terra non saranno presenti ne la chiesa ne lo Spirito Santo per arrivare a Dio si dovrà nuovamente ricorrere ai sacerdoti del tempio ebraico di cui Dio permetterà la restaurazione.

In questo periodo la religione ebraica tornerà ad essere l’unica data da Dio per avere la sua comunione e il popolo ebraico riprenderà il ruolo che aveva nel periodo della legge (vecchio testamento) e da questo popolo verranno fuori i servi di cui si parla al verso 3, la descrizione di questi servi viene completata al capitolo 14

4 Questi non si sono contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l’Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l’Agnello. 5Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia.

Quindi è chiaro che questi servi sono solo uomini, votati secondo le regole della religione ebraica al nazireato e tra questi non ci sono donne.

Vorrei ampliare il discorso aggiungendo che quando questi uomini saranno vivi e operanti sulla terra la chiesa sarà già stata rapita infatti come leggiamo in APOCALISSE cap.14 Giovanni sta guardando verso la terra l’Agnello e i centoquarantaquattromila sul monte Sion mentre sente dal cielo la chiesa cantare

Poi vidi, ed ecco l’Agnello che stava in piè sul monte Sion, e con lui erano centoquarantaquattromila persone che aveano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti. 
2 E udii una voce dal cielo come rumore di molte acque e come rumore di gran tuono; e la voce che udii era come il suono prodotto da arpisti che suonano le loro arpe. 
3 E cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti alle quattro creature viventi ed agli anziani; e nessuno poteva imparare il cantico se non quei centoquarantaquattromila, i quali sono stati riscattati dalla terra. 
Essi son quelli che non si sono contaminati con donne, poiché son vergini. Essi son quelli che seguono l’Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati di fra gli uomini per esser primizie a Dio ed all’Agnello. 
E nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili. 

Il cantico nuovo così come è stato al passaggio dal periodo della legge a quello della grazia descritto al capitolo 5 è simbolo di un nuovo livello di comunione con Dio che la chiesa avrà dopo il suo rapimento e che solo i centoquarantaquattromila che Giovanni guardava sulla terra potranno avere.

 

 

4 Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d’Israele:

5 dalla tribù di Giuda dodicimila;
dalla tribù di Ruben dodicimila;
dalla tribù di Gad dodicimila;
6 dalla tribù di Aser dodicimila;
dalla tribù di Nèftali dodicimila;
dalla tribù di Manàsse dodicimila;
7 dalla tribù di Simeone dodicimila;
dalla tribù di Levi dodicimila;
dalla tribù di Issacar dodicimila;
8 dalla tribù di Zàbulon dodicimila;
dalla tribù di Giuseppe dodicimila;
dalla tribù di Beniamino dodicimila.

Il versetto 4 dice chiaramente che il numero dei segnati è centoquarantaquattromila e che questi vengono dalle dodici tribù di Isdraele,

per essere ancora più chiaro sull’argomento Dio ha fatto scrivere nella bibbia i nomi delle tribù e il numero di quanti sono stati segnati per ogni tribù ma malgrado questo c’è ancora molta confusione su questo argomento perchè molte persone cercando di servire Cristo in buona fede cadono nella rete dell’organizzazione religiosa a scopo di lucro chiamata “testimoni di Geova” che su questo argomento per non mettere in discussione la loro dottrina tiene la confusione che ha generato il suo fondatore interpretando in maniera interessata la rivelazione biblica

 

 

 9 Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani.

La frase scritta all’inizio del verso 9 “dopo ciò” serve a staccare il discorso dai centoquarantaquattromila alla chiesa cioè ai salvati nel periodo della grazia, che sono già davanti al trono dell’Agnello.

Dei salvati scrive che sono in piedi per definire la buona salute di tutti i presenti, vestiti di vesti bianche simbolo di purezza e con delle palme in mano, la palma per gli ebrei è simbolo di festa per il passaggio da uno stato ad un altro.

 

 

10 E gridavano a gran voce: “La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello”.

11 Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo:

12 “Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen”.

Al verso 10 descrive il motivo della lode che la folla dei redenti da a Dio e all’Agnello cioè la salvezza ma questo motivo non è ripreso dagli altri presenti perche i salvati sono solo gli umani angeli, vegliardi ed esseri viventi si limitano a rispondere “amen” e prostrandosi danno lode con la loro motivazione

 

 

13 Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: “Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?”. 14 Gli risposi: “Signore mio, tu lo sai”. E lui: “Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello.  

Dio vuole chiarezza su questa rivelazione e fa in modo che si apra il discorso che viene riportato ma malgrado questo la frase “la grande tribolazione” è stata usata in modo improprio per indicare il periodo successivo al rapimento della chiesa e molti fedeli cadono ancora nell’inganno del male che ha lo scopo di fare credere che oltre al periodo di grazia dopo il rapimento della chiesa ci sia un periodo successivo in cui si può essere salvati, mentre questa frase è chiaramente il modo in cui Dio definisce la vita umana sulla terra nel periodo della grazia.

Questo periodo non può essere riferito ne al vecchio testamento ne al periodo successivo al rapimento della chiesa perché il sacrificio di Cristo è attivo solo per il periodo di grazia e il verso 14 dice chiaramente che i salvati vissuti nel periodo chiamato la grande tribolazione hanno avuto comunione per il sacrificio di Cristo

 

15 Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.

Questo versetto è la delusione di quanti pensano che una volta con il Signore non ci sia più niente da fare perché parla di servizio cioè di qualcosa che i salvati saremo chiamati a fare ma per fare capire che non saremo dipendenti ma familiari aggiunge che Dio stenderà la sua tenda sopra loro

 

 

16 Non avranno più fame,
né avranno più sete,
né li colpirà il sole,
né arsura di sorta,
17 perché l’Agnello che sta in mezzo al trono
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi”.

I versi 16 e 17 è parlano di una esistenza dove non c’è nessuna delle cose materiali che nel periodo della vita terrena possono avere influenzato in bene o in male spiegando che nella nuova condizione si è alla costante presenza del Signore,

(con “l’Agnello che sta in mezzo al trono” la bibbia indica la natura divina di Gesù figlio di Dio, mentre quando parla “dell’Agnello alla destra del Padre” parla della natura umana elevata alla destra di Dio per il sacrificio che ha compiuto)

La frase con cui conclude da l’idea di come Gesù è partecipe di tutte le sofferenze che si soffrono nella vita terrena dicendo che non solo ci è vicino adesso ma che lui stesso asciugherà ogni lacrima dagli occhi dei salvati di tutte le ere

Pubblicato da Chiesa Cristiana evangelica

Registrazioni e studi eseguiti presso la Chiesa Evangelica Pentecostale di Torre Archirafi - Riposto (CT)